mercoledì 23 dicembre 2009

A Natale si può fare di più


Santo Natale 2009


Auguri

a tutti, proprio a tutti !

Auguri

prima di tutto ai piccoli Campopetresi perché sono loro il nostro futuro e noi, a volte purtroppo, siamo il loro presente.

Auguri
a chi a Campodipietra ci lavora ma soprattutto a chi a Campodipietra vorrebbe lavorarci e non può.

Auguri

a chi non fa niente per questo Paese semmai solo perché "non gliene tiene", ma Auguri a chi vorrebbe fare di più ma trova mille difficoltà.

Auguri
agli anziani che portano a passeggio la memoria di Campodipietra non avendo ahimè un posto dove riunirsi e stare al caldo.

Auguri
a chi avrà voglia di creare una biblioteca per tutti così da elargire quella dignità che forse, anzi senza forse, oggi manca.

Auguri

a tutti quelli che passano il tempo giocando alla Passatella, almeno loro fanno gruppo.

Auguri
a chi vorrà essere ambasciatore e promotore di dialogo e condivisione per migliorare Campodipietra ogni giorno di più rinunciando, magari , a immodestia e gelosia.

Auguri

a chi in queste feste non potrà forse tagliare neanche un panettone, perché i soldi finiscono molto prima del 25!

Auguri

ai malati e tanti Auguri a quelli che, amorevolmente e in silenzio li assistono.

Auguri

a chi vorrà invitare alla propria tavola imbandita un bisognoso.

Auguri
a tutti i Campopetresi di buona volontà che vorranno sentirsi liberi di dire quello che pensano almeno a Natale.

Auguri

a tutti quelli che amano davvero questo Paese e vorranno mettere sotto l'albero il loro impegno e sacrificio.

Auguri

a tutti, proprio a tutti, ma soprattutto

Auguri a Campodipietra!

venerdì 11 dicembre 2009

Un angelo con il camice bianco

Non è facile mantenere le lacrime davanti ad un fatto così crudele. La notizia si è diffusa così rapidamente i giornali hanno riportato quelle brutte foto e il dolore che ciò ha scatenato. Non è giusto che una giovane donna possa perdere la vita, lei che aiutava gli altri curandoli, ascoltandoli e consigliandoli. L’ultimo trafiletto del Nuovo Molise diceva:

“Stavano così, ieri mattina,
sotto un cielo di piombo
e davanti a due mazzi di
fiori in plastica che, visti
ora, parevano stessero già
lì ad aspettarli. Fiori di
morti che chiamano fiori di
altri morti.”


E’ forte questo pensiero ma è vero quella strada è stata e continua ad essere una brutta strada che ci regala sono dolore. Quanti hanno perso la vita in quel punto ( non a caso i fiori) e quanti sono stati baciati dalla sorte. Passare quell’attimo prima che l’altra macchina invadesse la propria corsia. Che fortuna!!!!
Spero che queste tre vite spezzate non restino invano, facciano riflettere chi di competenza in modo che non si legga in futuro su un quotidiano “Fiori di morti che chiamano fiori di altri morti”.
Un padre e una madre punti di riferimento di figli distrutti dal dolore. Figlia, amica, medico che tutti piangono per come era, per quello che era diventata e per quello che sarebbe diventata.
Non c’è parola adatta per descrivere la dottoressa Cecilia nella sua professionalità. Come era al di fuori della professione non lo so ma il suo volto anche in camice bianco esprimeva sicurezza, cordialità, professionalità ma soprattutto umanità. E’ un grave lutto anche per i campopetresi. Nelle sue vene scorreva una parte di sangue Campopetrese (i nonni erano ed abitavano a Campodipietra) ma al di là di questo molti campopetresi venivano curati da lei e penso che io come tanti altri custodiremo nel nostro cuore la ragazza medico che abbiamo conosciuto.

Grazie Dott.ssa Cecilia per averti conosciuto.

Rosamaria Di Iorio

lunedì 17 agosto 2009

Quella panchina non lasciamola vuota




.









La panchina ballerina


Lettera a tutti quelli che vogliono bene al nostro paese

Sono passati ormai tanti anni ma è ancora perfettamente lucido in me il ricordo di quella panchina a Campodipietra.
Sto parlando di quella panchina ballerina che seguiva le fasi del giorno rincorrendo, su via Montini, l’ombra più fresca. Era stata costruita alla buona con quattro assi in croce che il sole e la pioggia avevano, negli anni, irrimediabilmente segnato ma era stata pensata con amore. Offriva ospitalità a chiunque avesse voglia e tempo per far due chiacchiere. Era il salotto da strada che regalava amicizia e calore facendo ping-pong fra l’area a fianco del distributore di benzina ed il marciapiedi al di là della strada.
Ogni giorno, specialmente durante la bella stagione, la panchina era meta obbligata per ascoltare le ultime news dal mondo e i relativi commenti degli ospiti. Attenzione però, quel salotto aveva le sue regole che non erano certo scritte ma sicuramente erano conosciute e chiare a tutti: il posto a sedere, prima di tutto, era riservato a quegli astanti che riscuotevano considerazione vuoi per livello culturale riconosciuto che per età. Erano autorizzati a parlare solo alcuni senatori a vita di Campodipietra gli altri potevano solo ascoltare ed annuire senza assolutamente entrare nel merito. Per chi ha letto o visto al cinema “ La Napoli di Bellavista” ne può immaginare meglio il contesto. A volte in quel salotto la conversazione durava ore facendo proseliti fra i passanti che, semmai presi dalla foga del discorrere, dimenticavano le commissioni da portare a termine, pur di ascoltare la fine della diatriba del giorno e semmai godere dell’occasione di schierarsi con la fazione preferita.
Era d’obbligo coinvolgere nel discorso, soprattutto se imperniato su temi politici, l’indimenticato Pasquale Carlozzi, il tubista. Lo facevano apposta ne sono certo: sapevano benissimo tutti che si sarebbe fatto prendere fin troppo facilmente, fino a dimenticare quel malcapitato cliente che lo avrebbe atteso invano, almeno per quel giorno. Tutti zittivano se a parlare era Filippo Carlone il medico, che tornava a Campodipietra da Bari ogni estate, puntuale come la festa di San Michele oppure il fratello Alfredo, professore liceale di chimica a Campobasso, Matteo, patito di funghi e Angelo terzo dei Carlone che guadagnava consensi per le sue notevoli capacità: non c’era nulla che non sapesse riparare non c’era mai un problema senza una soluzione spesso anche rapida e brillante. Non a caso il loro genitore nonché mio nonno, Nicola Maria Carlone, veniva soprannominato Marconi. Spesso faceva una puntata alla panchina Nicola Spina, allungando due passi dal suo punto di osservazione. Per me lui è sempre stato e sempre sarà il "gigante buono" con i suoi profondi occhi azzurri. Altro assiduo frequentatore estivo era Liborio che rientrava puntualmente ogni anno, per non parlare poi di Angelo Cardillo prima cacciatore come gli altri poi frequentatore giornaliero delle sponde del lago di Occhito alla ricerca di carpe e cavedani con qualsiasi condizione meteorologica. Solo un giorno, ricordo, lo colsi in fallo o almeno così pensavo trovandolo dinanzi casa in pieno orario di pesca. Fui subito redarguito perché Nonno Angelo subito replicò con voce autoritaria: oggi è San Michele e in onore del Santo faccio astinenza!
Così tutti i giorni, mentre Francesco Paventi, il proprietario e gestore della pompa di benzina, con l’orecchio sempre attento a quel fiume di parole continuava a rifornire di super o normale i veicoli. Francisch rappresentava di per sé un’icona di quella Campodipietra: il ricordo della sua voce roboante, di quella perenne abbronzatura color cioccolato messa in risalto con fierezza dalla canotta di lana grezza ma, soprattutto la sua affabilità e dolcezza, quel garbo inconfondibile mi riportano a un paese diverso a un paese che sicuramente non c’è più! Come si può dimenticare quando all’ora della canicola arrivava da Campobasso l’autobotte per il rifornimento e bisognava controllarne il carico: era lui Francisch, non più ragazzino all’anagrafe ma con lo spirito di un ventenne, a salire per primo sull’ autoarticolato e fra tubi e bocchettoni, stare attento che tutto procedesse per il meglio. Che dire del pulmino Fiat di colore grigio dove Paventi, parcheggiandolo all’ombra dinanzi casa, preferiva trascorrere le ore più calde dei pomeriggi estivi, disturbato solo dall’abbaiare stridulo del fido Tito, meticcio di colore tabacco dalle piccole dimensioni ma tutto pepe che, forse per darsi un tono importante, spesso usava camminava a tre zampe. Un brutto giorno quella voce inconfondibile, quel cane e quel pulmino scomparvero dalla scena, lasciando un vuoto che ancora oggi è incolmabile. Il tempo passa e molte cose cambiano e poi irrimediabilmente come è giusto che sia finiscono per lasciare il posto al nuovo che avanza. A quella panchina non siede più nessuno, forse non c’è più come del resto molti di coloro che ospitava, per fortuna non tutti! Gli amici rimasti, da anni ormai si sono trasferiti su una panchina più comoda che non ha bisogno di rincorrere l’ombra, essa è ancorata sotto la chioma del secolare leccio di via Fontana. Le regole sono sempre le stesse ed anche i discorsi. I giovani però non si fermano più ad ascoltare, hanno fretta, non c’è tempo per sentire quei discorsi che spesso si interrompono perché ormai la memoria balbetta.
Quegli amici della panchina che mia moglie amava chiamare “corte celeste” non fanno più opinione, ma credete che a loro importi? Sono e saranno pronti a rispondere con fierezza a qualsiasi domanda come sempre, forse meno lucidi ma con più slancio e disponibilità, sono loro i depositari della saggezza, della nostra storia delle nostre tradizioni.
Vi prego: quella panchina non lasciamola vuota!

Marco Carlone



La panchina del leccio

venerdì 12 giugno 2009

Risultati Consultazione elettorale 2009


(Riceviamo e pubblichiamo s.e.&o.)


TOTALI ELETTORI 2327


TOTALI VOTANTI 1593


LISTA CIVICA CONCORDIA CIVICA VOTI 1374

LISTA CIVICA L’ALTRA SCELTA VOTI 60



SCHEDE BIANCHE ……………………….. N. 101
SCHEDE NULLE ……………...…………… N. 58


venerdì 5 giugno 2009

SEMPRE UNITI



E’ VERO, IN PAESE COME IN ALTRE LOCALITA’ DOVE SI DOVRA’ VOTARE SI RESPIRA UN’ARIA PESANTE. COME SEMPRE COMUNQUE, IO CAMMINERO’ A TESTA ALTA E SALUTERO’, COME E’ MIA EDUCAZIONE TUTTI. IO NON HO RANCORI, E NON ABBANDONO L’ IDEA DI POTER ESSERE UTILE AI MIEI CONCITTADINI, QUINDI CHI SFUGGIRA’ IL MIO SALUTO, NON MI FARA’ CAMBIARE OPINIONE. NELLE COMPETIZIONI ELETTORALI COME LOGICA C’E’ SEMPRE UN VINCITORE, MA ATTENZIONE SOLO I REGIMI TOLGONO LA LIBERTA’ DI PROVARE A CONFRONTARSI. SI, LIBERTA’ E’ LA PAROLA CHIAVE, NON SVENDIAMO QUESTO VALORE, CHE ABBIAMO CONQUISTATO DOPO MILLENNI DI STORIA. IN MERITO AL VOTO PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL NOSTRO PAESE, LA DECISIONE SCHEDA BIANCA SI, O SCHEDA BIANCA NO, E’ SICURAMENTE RELATIVA ALLA CIRCOSTANZA MA IMPORTANTE COME SCELTA, ED AVRA’ UN SUO PESO SPECIFICO, “BIANCA” O “CROCE”.
PENSIAMO A 360° GUARDANDO PIU’ LONTANO NEL TEMPO, RAGIONIAMO CON LA NOSTRA TESTA, E POI CON SERENITA’ RECHIAMOCI ALLE URNE RICORDANDO, CHE NELLA CABINA ELETTORALE SIAMO VERAMENTE SOLI E LIBERI DI SCEGLIERE, ANCHE IL COLORE.
A TUTTI GLI AMICI INCONTRATI IN QUESTA ESPERIENZA DICO, NON PERDIAMOCI DI VISTA, UNITI CERCHEREMO DI ESSERE UTILI AL PAESE IN ALTRA MANIERA ED IN ALTRE CIRCOSTANZE, SOLO GLI STOLTI NON PENSANO AL FUTURO.


Un bianco saluto, Claudio Iammarrone.

mercoledì 3 giugno 2009

Meditate Gente...meditate!











(Riceviamo e pubblichiamo)
Mancano ormai pochissimi giorni a sabato 6 giugno, a questa tornata elettorale.
Qui si respira un'aria insolita!!! Domenica scorsa c'è stato il secondo turno delle comunioni. Il paese era gremito di gente, i bar erano zeppi di avventori e tra i tanti si intravedevano, di qua e di la, i soliti ignoti e qualche nuovo volto. C'erano anche a Messa per dimostrare di avere nel cuore Campodipietra, di vivere il paese e per il paese..... ma vorrei chiedere a queste persone: “Dove eravate fin'ora?” Niente appostamenti, rari avvicinamenti, l'unico obiettivo per i veterani della politica è rammentare ai dubbiosi che loro ci sono stati, ci sono e ci saranno ancora, per i nuovi .....non lo so!!!!
Non hanno rivali, sono unici, sono già vincitori. Camminano tra la gente a testa alta senza curarsi della stessa, cercano di prendere un voto ora qua ora la, per sottrarlo ai compagni di merenda per poter ricoprire le cariche pattuite.
Nell'osservare questa oscena realtà Vi chiedo: è questo quello che un cittadino dovrebbe desiderare? dov'è finita la vera competizione, quella seria, senza esclusione di colpi ma piena di contenuti? In occasione del comizio di venerdì cosa potrà mai dire il candidato della lista n.1?
In questo scenario Voi vi sentite rappresentati?
Come cittadino di Campodipietra ho cercato in tutti i modi, vista la situazione, di offrire agli altri la possibilità di una vera alternativa ma non è stato attuabile. Lo avrei fatto con il cuore e non certo per finalità meramente politiche: io Amo questo paese. E' il mio paese!
Non è questa la situazione che avevo immaginato, pensavo che tanti altri come me, molto più in alto di me, avessero a cuore Campodipietra e che stavolta avrebbero dato il loro contributo… mi sono sbagliata!!!
Oggi in questo contesto politico non mi sento rappresentata. Mi hanno denudata del mio diritto di voto ma, al tempo stesso, sento che ho il dovere di votare, soprattutto se penso ai tanti che hanno lottato per dare a me e a Voi la possibilità di scegliere per migliorare le nostre condizioni di vita, quelle dei nostri genitori, dei nostri nonni, per garantire ai nostri figli un futuro nel loro paese, per dare ai nostri anziani la possibilità di vivere i loro ultimi anni vicino ai loro cari senza recidere quelle radici così importanti. Io come Voi non posso scegliere ma nel mio cuore sento di dover dimostrare che io non sono solo un voto ma sono un cittadino e sarò certamente un voto ma un voto bianco. Se anche Voi vi sentite come me allora votate in bianco e tutti insieme potremo colorarlo il nostro paese, io ci credo!

Rosamaria Di Iorio

lunedì 1 giugno 2009

Conto alla rovescia



Vota e fai votare... dal ridere!!!





"...e poi dice che uno si butta a sinistra"























"...o forse sarebbe meglio a destra"















nelle migliori sale cinematografiche!







mercoledì 27 maggio 2009

L'ORO DELLA CAMORRA

Importante appuntamento per i giovani

con giornalisti e politici.



Clicca sul manifesto per ingrandire


martedì 19 maggio 2009

Lettera aperta ai cittadini di Campodipietra


Una piccola lista ma funzionale al nostro obiettivo. Quale obiettivo? Quello di riaffermare il concetto di partecipazione, di democrazia, di legittima, corretta opposizione.
Non altro ha mosso la nostra iniziativa, se non il desiderio di dare alla comunità il sostegno di una voce non allineata, rispettosa delle prerogative della probabile maggioranza, ma attenta e vigile sull’applicazione del mandato popolare.
Altri avevano manifestato questa disponibilità, poi coartata dai ripensamenti dell’ultima ora.
Noi non ci siamo tirati indietro e ci siamo confermati pronti a fare la nostra parte nell’esclusivo interesse di Campodipietra e dei suoi cittadini.
Consapevoli delle difficoltà, dei mugugni, delle pressioni che avremmo dovuto contrastare.
Ci esclude dalla competizione un banale errore che è conseguenza di ingannevoli valutazioni e di malriposta fiducia, di cui facciamo pubblicamente ammenda.
Chiedo infine scusa a quanti mi hanno stimolato, indirizzato, sostenuto. Apertamente e lealmente.

Campodipietra, 14 maggio 2009

Antonio Spina
(candidato sindaco Comune di Campodipietra)




giovedì 7 maggio 2009

2 FISSO


Carissimi Amici, siamo ormai a quasi un mese dall’Election day, o meglio, dalla tornata elettorale del prossimo 6 e 7 giugno. Il Cannocchiale del blog non può fare a meno di puntare la sua lente su questa data così rilevante. E’ un momento importante per Campodipietra, momento in cui il confronto politico non posso che immaginarlo serrato e spesso anche aspro, senza risparmio di energie atte a convincere e portare dalla propria parte gli ultimi indecisi. Io che vivo lontano, immagino l’animosità per gli ultimi accordi, le ultime strategie e, perché no gli ultimi tradimenti! Garage, tavernette e case fuori le mura cercheranno di essere, in queste ore, custodi di quei segreti di pulcinella che già tutti conoscono da tempo. In fin dei conti, guardando più da vicino quanto accade in queste circostanze, ci fa rendere conto di quanto l’essere umano ami giocare e spesso nel farlo si rende ridicolo purtroppo anche quando il gioco riguarda il bene di tutti e quindi cose molto serie!
Noi, invece, gente scanzonata e libera da questi legacci e da queste afflizioni della politica da vicolo, ci incontriamo in piazza, nella nostra Piazza virtuale per fare tutti insieme un gioco: dedicatemi due minuti del vostro tempo, solo due minuti. Il gioco è semplice non presenta regole complicate da imparare, tutti lo conoscono e tutti vi possono partecipare. Vi invito al TOTO ELEZIONI o meglio, ancor prima al TOTO LISTA, considerando che mancano ormai poche ore alla loro presentazione ufficiale. Le scommesse sono aperte, Tra un po’ sarà possibile fare la propria puntata!
Attenzione, parlavamo di regole, regole semplici ma, ahimè, qui a Campodipietra pare manchino anche queste. Coloro che sanno leggere nella sfera di cristallo della politica infatti mi riferiscono proprio all’ultimo momento che probabilmente non sarà presentata alcuna lista in contrapposizione a quella dell’amministrazione uscente. Parliamo di una lista seria e non di comodo chiaramente. Non sarà possibile scegliere, incredibile, quasi grottesco. Ci hanno tolto il gusto anche di scommettere al toto elezioni e al toto lista: niente pronostici, che amarezza!
Giunti a questo punto la considerazione sorge spontanea: Campodipietra è il comune anzi è l’unico comune in Italia che non ha bisogno di alcun contradditorio politico visto che l’amministrazione attuale ha reso tutti, ma proprio tutti, beati e contenti. Qualsiasi cittadino di qualsiasi fede politica, di qualsiasi condizione sociale culturale ed economica si riconosce in essa. Allora, giù il cappello ed onore a questa coalizione, alla giunta, anzi propongo che Campodipietra diventi luogo di studio dove tutti gli amministratori d’Italia dovrebbero convergere e frequentare uno stage per imparare ed assimilare questo miracolo della politica locale al fine di estenderlo alle loro rispettive comunità. Eviteranno sicuramente in futuro, di sudare le fatidiche sette camicie per convincere elettrici ed elettori alla propria causa.
Battezzerei Campodipietra ”Il CEPU della politica”. Un domani ogni suo diplomato, potrà dire fiero e tronfio: “ io ci ho stato”.
Bando agli scherzi, c’è poco da ridere perché le responsabilità di quanto accade, della assenza di un sacrosanto pluralismo politico, di un necessario e irrinunciabile contradditorio sono conosciute e chiare a tutti, soprattutto agli infiltrati in quella politica sana e consapevole o meglio a quei furbi che in nome di una fede per Campodipietra.... pensano di poter portare la gente, come buoi, dove vogliono e quando vogliono o peggio ancora manipolarne le coscienze.
Allora non c’è da aspettare altro che il fato si compia o forse che alcuni, con slancio e sana incoscienza, ancora una volta fuori da questo coro di muti, possano e soprattutto vogliano urlare le loro ragioni.
Questa volta possiamo scommettere liberamente anzi è doveroso farlo: 2 fisso.
Il saggio recita: Tenta, perché se non hai mai tentato, non hai mai vissuto! Noi vogliamo vivere.

mercoledì 6 maggio 2009

TOQUINHO TORO FESTIVAL 2009

COMUNICATO STAMPA

Nell’ambito del Toquinho Toro Festival 2009 (II Edizione luglio 2009), è indetto il Concorso Chitarristico "Premio Toquinho".Al "Premio Toquinho", che si terrà a Toro, sabato 9 Maggio 2009, alle ore 16.30, possono partecipare giovani di età compresa tra i 14 e i 20 anni compiuti nel 2008 di qualsiasi nazionalità.L’iniziativa – scrive il sindaco di Toro, l’arch. Angelo Simonelli – è volta a rinsaldare in modo sempre più approfondito l’amicizia e l’affetto filiale e fraterno con l’emblema della musica brasiliana, di origini toresi. In nome di Toquinho si intende stimolare ed incoraggiare i giovani musicisti ben disposti di mettere al servizio dell’utilità comune i talenti di cui sono portatori.Il direttore artistico della manifestazione, Leo Quartieri, ha sempre rivolto un interesse particolare alla didattica e alla promozione della musica con particolare attenzione ai giovani, che hanno bisogno di opportunità giuste per consolidare i propri obiettivi artistici.Lo scopo principale del concorso – precisa Quartieri – non è assolutamente quello di mettere in competizione i giovani musicisti, ma di farli incontrare attraverso le proprie capacità artistiche esaltandone l’impegno e le doti individuali. Si augura a tutti i partecipanti di regalare alla propria vita momenti di grandi soddisfazioni che la musica concede.

sabato 2 maggio 2009

Campodipietra in blog

Esprimo un apprezzamento a Marco Carlone e al suo coraggio. Aprire un blog su Campodipietra per aiutare la comunità a ritrovarsi, a ricercare radici e identità con lo sguardo rivolto al futuro senza trascurare il proprio passato è opera meritoria anche se complessa. Intendo sostenere una simile iniziativa perchè offre la possibilità di far reincontrare i campetresi ovunque dispersi  " p ssu Munn " come dice Aldo Ricciardi in una sua bella canzone popolare da New Britain a Windsor, da Mannehiem a Melbourne, da Buenos Aires a Montreal fino a giungere ai tanti che sono più semplicemente a Roma o a Campobasso. L'idea di una Piazza Rimembranza Virtuale affascina perchè richiama sentimenti e legami che generazioni di campetresi hanno trasmesso ai propri figli ovunque si siano trovati a vivere e lavorare. E oggi i moderni strumenti tecnologici possono compiere quel miracolo di riunificare i Carlozzi di New York  con i Paventi, i D'Avirro, i Mancini, i Cefaratti, i Barile, i Ricciardi, i Pietrantuono, i Francalangia e gli altri nuclei campetresi sparsi praticamente ovunque. Insieme in questa nostra Piazza possiamo metter su una bibliografia sulle origini del comune, sull'evoluzione dell'abitato, le traversie, gli aneddoti, le figure più significative, gli episodi più belli, le vicende tristi e gli atti di coraggio. Si pensi alla causa contro il Barone Iapoce o alla proclamazione della Repubblica a Campodipietra nel 1848, alla fuga dal comignolo di Adolfo Colagiovanni inseguito dai fascisti fino alle vicende di Francesco Rossi. Internet ci potrà aiutare a recuperare pezzi di storia campetrese quando siamo ancora in tempo a farceli raccontare da Nicola Spina, Amedeo Francalangia, Caterina Mancini solo per menzionarne alcuni. Conoscere il passato è costruire una biblioteca virtuale dove ciascuno può attingere frammenti di sapere non serve solo a restituire dignità a uomini, donne e famiglie campetresi ma ci aiuta ad avere un tessuto identitario di comunità che ci unisce al di là dei rancori secolari che hanno indotto generazioni successive a continuare a contrastarsi per vicende annose. Insieme dall'Argentina al Venezuela, dall'Europa all'Italia si potrà riflettere sulla mutazione profonda di Campodipietra, di quello che non è più perchè gran parte dei cittadini è stata obbligata ad andar via, e di ciò che è diventata oggi con l'arrivo di tante altre persone che vogliono capire dove si trovano e non rassegnarsi ad essere perenne periferia di Campobasso. Tutti potremmo recuperare quel giusto orgoglio di campetresi nel sapere che gli antesignani della clinica Villa Maria, del Molino Martino, del Pastificio La Molisana, del Molino Ferro sono partiti dagli insegnamenti rigorosi e dalla cultura del lavoro di Campodipietra. Insigni diplomatici come l'Avv. Luigi Mancini, docenti severi quali il Prof. Domenicangelo Di Girolamo, eminenti rappresentanti istituzionali come il Prof. Adolfo Colagiovanni, tecnici, professionisti, medici, imprenditori campetresi. Negli Stati Uniti un uomo nato a Campodipietra, Carlo Francalangia, è proprietario di una fabbrica che costruisce motori di aeroplani, e pur tra mille impegni, nonostante non abbia più parenti in Molise, quando può cerca di tornare ogni anno a S. Michele. Non voglio tediare chi legge e mi limito a riaffermare l'utilità storica e culturale di un tentativo fatto da un Carlone di spezzare una lancia in favore di un nucleo di case indisponibili a evolvere in un dormitorio senza passato nè futuro. A differenza di altre piccole comunità che hanno conservato pratiche, identità e costumi condivisi, Campodipietra conta l'80% della popolazione proveniente da altri comuni con oltre la metà dei residenti che vivono fuori dal centro abitato. Sommare le rigide divisioni familiari campetresi con un ampio numero di persone giunte dal 1950 al 1970 e con coloro che nell'ultimo decennio hanno trovato conveniente acquistare casa a Campodipietra, è opera più unica che rara. In nessun altro comune molisano c'è qualcosa di analogo e ciò rende problematico l'agire sociale con effetti negativi che non hanno risparmiato nemmeno i parroci dell'ultimo ventennio. L'auspicio è che insieme, campetresi dei dintorni come me, non si sentano più forestieri a casa propria e che al contrario vengano considerati un'opportunità per la Campodipietra del futuro che dovrà fare di più per ricordare i suoi migranti ma contestualmente dovrà accelerare un processo di inclusione e di integrazione che agevoli la ricostituzione di una comunità coesa. Grazie Marco per il tuo blog e sii ostinato come ogni buon campetrese, non fermarti alle prime critiche nè arrenditi alle previdibili difficoltà che incontrerai.

Michele Petraroia


 

mercoledì 29 aprile 2009

Ci vediamo in piazza !

Un blog è un posto in cui parlare, chiacchierare e dibattere con altre persone su gli argomenti più disparati: costume, attualità, istruzione, politica, sport e altro con la voglia di condividere i propri pensieri. Seguendo questa logica, questo spazio potrà diventare nel tempo simile ad una piazza dove darsi appuntamento e scambiare con gli altri pensieri, riflessioni e punti di vista su quello che ogni giorno ci propone il contesto nel quale viviamo. Condividere tutto ciò attraverso questa occasione pensiamo possa essere utile a tutti perché potrà aiutare a capire meglio, ad approfondire quegli argomenti che più ci interessano ma soprattutto, grazie al vostro contributo, sono sicuro ci permetterà di imparare ad ascoltare e a riflettere prima di assumere posizioni intransigenti. Così, probabilmente, quando partiremo per una riflessione saremo capaci di dotarci di un pensiero di andata e di uno di ritorno!
Nello svolgimento di questo percorso chi vorrà partecipare, liberamente ed in piena autonomia, avrà deciso di cercare con forza ed impegno repliche efficaci e certamente qualificate a quelle domande che da troppo tempo attendono una risposta. Chi offrirà la propria collaborazione avrà deciso di coniugare sogni e realtà, rigore e disponibilità per creare occasioni di sviluppo per un territorio, quello di Campodipietra e dintorni. Sarà indispensabile riflettere sul suo costume, la sua economia gli atteggiamenti della sua Gente usando la lente opportuna e utile della storia e delle tradizioni di questo paese alle porte di Campobasso. Servirà per sperare in un futuro migliore, infatti, le sfide che abbiamo di fronte ogni giorno sono sempre nuove, inedite a volte anche terribili ma contemporaneamente piene di opportunità. Vi è un grande bisogno di unità e di coerenza in questi momenti. Quindi avere la possibilità, ogni tanto, per qualche minuto di passeggiare in compagnia fra queste pagine aiuterà la crescita della comunità Campopetrese all’insegna della solidarietà tra le generazioni e verso le categorie più deboli della nostra società, verso i più piccoli e gli anziani.
Resta inteso che sarà gradita la partecipazione di tutti, ma soprattutto dei giovani e a Campodipietra non sono certo pochi, che vorranno fare un passo avanti per spendere qualche minuto del loro tempo, far sentire con forza la loro voce, manifestare le loro aspettative spesso disattese, esprimere i propri pensieri per far progredire la civiltà di questa terra, dialogare per l’affermazione dei diritti civili e della libertà di espressione spesso mortificata dal lassismo e dall’indifferenza dei più, semmai proprio di quelli che avrebbero potuto e dovuto fare la loro parte. E’ con i piccoli gesti, con il fare un passo per volta che si giunge tutti insieme alle grandi conquiste della giustizia sociale, del diritto all’istruzione, alla salute, al lavoro, alla democrazia ed all’uguaglianza.
Questa bellissima piazza virtuale, per raggiungere il suo scopo, avrà bisogno della collaborazione di tanti ma soprattutto avrà bisogno di entusiasmo, di uomini e donne che ci credano, e che siano attenti, aperti al confronto ma rigorosi, perché questa piazza possa diventare la piazza di tutti e per tutti.
Una bella sfida!

martedì 28 aprile 2009

"La Molisana torna a casa"
Michele Petraroia saluta con soddisfazione l’acquisizione del marchio da parte del Gruppo imprenditoriale Ferro
“Finalmente una buona notizia per Campobasso e per il Molise!”. Così Michele Petraroia, Consigliere regionale del Pd, saluta con soddisfazione la decisione del Gruppo Ferro di acquisire La Molisana. “Una delle nostre aziende più note nel Mondo è in procinto di essere acquisita dal più antico e consolidato gruppo imprenditoriale regionale – ha dichiarato Petraroia- In un epoca di globalizzazione, crollo delle borse, crisi dei mercati finanziari e chiusura di aziende, si profila un’operazione economica significativa a casa nostra, con operatori molisani, seri e credibili, che al di là della bontà della singola vicenda, ci aiuta a riprendere coraggio e guardare con maggior ottimismo al futuro”. A dire di Petraroia il marchio “La Molisana” continuerà ad essere uno dei biglietti da visita più importanti di un’intera regione. “Al di là di fumo e fiere – prosegue il Consigliere regionale del Pd - rappresenta un prodotto di buona qualità frutto della tradizione, dei saperi e delle professionalità di un territorio, capace di resistere alla crisi e lanciare una nuova sfida competitiva”. Petraroia ripercorre la storia de La Molisana ricordando che il Pastificio nacque a Campodipietra nel 1912 trasferendosi successivamente in Via Mazzini a Campobasso solo nel 1946, producendo oltre la pasta il ghiaccio. “La famiglia che diede vita all’impresa è quella dei Carlone di Campodipietra che l’hanno amministrata per 90 anni con figure di prestigio internazionale, quali l’Ing. Gianfranco, che a lungo è stato Presidente dei Pastai Italiani e Europei – afferma Petraroia - Ma nella stessa famiglia Carlone entrò il capostipite, Giuseppe Ferro, quando arrivò da Frattamaggiore che seppe unire il proprio intuito imprenditoriale con la forza economica di chi già in quegli anni aveva una banca a Campodipietra oltre a mulini ed altre attività. Le vicende di un secolo si sono rincorse tra tre generazioni dei Ferro e dei Carlone con l’auspicabile esito che il 2009 possa segnare nel centenario delle proprie attività il punto di rilancio di una sfida imprenditoriale di successo che torni ad essere motivo di orgoglio per tutti i molisani”. Petraroia sottolinea che per la definitiva acquisizione bisognerà attendere l’ultimazione dei vari aspetti formali. “Ma oggi possiamo tirare un respiro di sollievo perché ci sono tutte le premesse, strettamente industriali e finanziarie, per essere fiduciosi – conclude Petraroia - Ed il rilancio de “ La Molisana “ assume per gli operai in sofferenza da sette lunghi anni, per la città di Campobasso che non dismette i panni di centro produttivo e per l’intero Molise, l’emblema di una ripresa economica fondata sul lavoro vero di imprenditori privati abituati ad amministrare con fondi propri le aziende possedute”.
(tratto da CaffeMolise)

venerdì 24 aprile 2009

Perhé questo blog?

Sarà, anzi è, un blog su Campodipietra pensato e creato solo per alimentare qualcosa che possa portare a guardare avanti, a stimolare già da oggi quel confronto utile a tutti noi, che amiamo il nostro paese, per offrirci la possibilità di migliorarne quella immagine sbiadita che oggi Campodipietra spesso presenta.