mercoledì 14 luglio 2010

In piedi, entra il Maestro D'Avirro !

Carissimo Matteo,

dopo tanta sofferenza ti sei spento dolcemente, con quella amabilità che ti ha sempre contraddistinto.

Corro, ancora una volta, da Bari per dare l'ultimo saluto a quello che tu hai sempre rappresentato per me: l'allegria si, proprio l'allegria quella con la A maiuscola. Mentre guido, i ricordi nella mia mente si inseguono come fotogrammi impazziti, però sono tutti pieni di gioia e spensieratezza. Tu eri il sorriso, la burla, l'affetto sincero che si sentiva in quell'abbraccio così forte da fare quasi male.

Matteo, ricordi quando, in occasione di una Pasqua, eravamo davanti casa mia a scambiarci gli auguri; eravamo forse in dieci ma che dico, forse in venti o più e tu non facevi altro che stappare bottiglie di spumante? Non era però quello uno spumante qualsiasi era il "tuo" spumante e lo offrivi con la fierezza simile a quella di un padre che parla, senza falsa modestia, dei successi del figlio.

Che dire poi dei cavedani pescati con le bilance "a risalire" lungo il Tappino che come i romani per il Mediterraneo, in famiglia chiamavamo fiume nostro? E i funghi, i tuoi amatisimi funghi. Mi invidiavi, ricordo perchè io, vivendo a Bari, ero più vicino a quelle famigliole di cardoncelli federiciani che, ad Andria, popolavano la Murgia. Quante levatacce, quante scorribande per poi perdersi nelle nebbie pugliesi ma quanta libertà e spensieratezza che poi, una volta in cattedra, si cercava di trasmettere agli alunni.

Sono ricordi certamente lontani ma così vivi da sembrare il presente. Quando ogni agosto ci incrociavamo per la prima volta a Campodipietra, per saluto ci bastava un mio cenno con la mano per rispondere al tuo colpo di clacson: piccoli gesti ma colmi d'affetto.

Matteo potrei continuare per ore, ora ascoltami: quando arrivi in Paradiso, non avere timore, ci sarà sicuramente Qualcuno pronto ad indicarti i posti migliori dove andare per cardoncelli, porcini e prataioli, Lo hanno già fatto per Filippo prima e poi per Alfredo. Loro lì a caccia di beccacce ci vanno tutti i giorni.

Mi raccomando, non dimenticare di salutarmeli. Vi vorremo bene per sempre!

Ciao, Marco.