mercoledì 23 dicembre 2009

A Natale si può fare di più


Santo Natale 2009


Auguri

a tutti, proprio a tutti !

Auguri

prima di tutto ai piccoli Campopetresi perché sono loro il nostro futuro e noi, a volte purtroppo, siamo il loro presente.

Auguri
a chi a Campodipietra ci lavora ma soprattutto a chi a Campodipietra vorrebbe lavorarci e non può.

Auguri

a chi non fa niente per questo Paese semmai solo perché "non gliene tiene", ma Auguri a chi vorrebbe fare di più ma trova mille difficoltà.

Auguri
agli anziani che portano a passeggio la memoria di Campodipietra non avendo ahimè un posto dove riunirsi e stare al caldo.

Auguri
a chi avrà voglia di creare una biblioteca per tutti così da elargire quella dignità che forse, anzi senza forse, oggi manca.

Auguri

a tutti quelli che passano il tempo giocando alla Passatella, almeno loro fanno gruppo.

Auguri
a chi vorrà essere ambasciatore e promotore di dialogo e condivisione per migliorare Campodipietra ogni giorno di più rinunciando, magari , a immodestia e gelosia.

Auguri

a chi in queste feste non potrà forse tagliare neanche un panettone, perché i soldi finiscono molto prima del 25!

Auguri

ai malati e tanti Auguri a quelli che, amorevolmente e in silenzio li assistono.

Auguri

a chi vorrà invitare alla propria tavola imbandita un bisognoso.

Auguri
a tutti i Campopetresi di buona volontà che vorranno sentirsi liberi di dire quello che pensano almeno a Natale.

Auguri

a tutti quelli che amano davvero questo Paese e vorranno mettere sotto l'albero il loro impegno e sacrificio.

Auguri

a tutti, proprio a tutti, ma soprattutto

Auguri a Campodipietra!

venerdì 11 dicembre 2009

Un angelo con il camice bianco

Non è facile mantenere le lacrime davanti ad un fatto così crudele. La notizia si è diffusa così rapidamente i giornali hanno riportato quelle brutte foto e il dolore che ciò ha scatenato. Non è giusto che una giovane donna possa perdere la vita, lei che aiutava gli altri curandoli, ascoltandoli e consigliandoli. L’ultimo trafiletto del Nuovo Molise diceva:

“Stavano così, ieri mattina,
sotto un cielo di piombo
e davanti a due mazzi di
fiori in plastica che, visti
ora, parevano stessero già
lì ad aspettarli. Fiori di
morti che chiamano fiori di
altri morti.”


E’ forte questo pensiero ma è vero quella strada è stata e continua ad essere una brutta strada che ci regala sono dolore. Quanti hanno perso la vita in quel punto ( non a caso i fiori) e quanti sono stati baciati dalla sorte. Passare quell’attimo prima che l’altra macchina invadesse la propria corsia. Che fortuna!!!!
Spero che queste tre vite spezzate non restino invano, facciano riflettere chi di competenza in modo che non si legga in futuro su un quotidiano “Fiori di morti che chiamano fiori di altri morti”.
Un padre e una madre punti di riferimento di figli distrutti dal dolore. Figlia, amica, medico che tutti piangono per come era, per quello che era diventata e per quello che sarebbe diventata.
Non c’è parola adatta per descrivere la dottoressa Cecilia nella sua professionalità. Come era al di fuori della professione non lo so ma il suo volto anche in camice bianco esprimeva sicurezza, cordialità, professionalità ma soprattutto umanità. E’ un grave lutto anche per i campopetresi. Nelle sue vene scorreva una parte di sangue Campopetrese (i nonni erano ed abitavano a Campodipietra) ma al di là di questo molti campopetresi venivano curati da lei e penso che io come tanti altri custodiremo nel nostro cuore la ragazza medico che abbiamo conosciuto.

Grazie Dott.ssa Cecilia per averti conosciuto.

Rosamaria Di Iorio